giovedì 15 agosto 2013

La ragazza di Bube // Carlo Cassola


Autore: Carlo Cassola
Titolo: La ragazza di Bube

Genere: Romanzo
Editore: BUR Biblioteca Internazionale Rizzoli 
Anno: 1960
Prezzo: 8 Euro
Pagine: 259 


Premessa: nel post ho deciso di spoilerare il romanzo (scusate, per una volta concedetemelo...) perché la trama è di pubblico dominio ma se volete solo sapere se lo consiglio o no sappiate che è un SI. Quindi se la cosa vi turba potete anche fermarvi a questo punto e correre in libreria/biblioteca a prenderlo. )

Mara è una ragazza di sedici anni, in un'Italia che è sopravvissuta alla guerra, che guarda al futuro come il territorio delle possibilità, delle infinite scelte. 
L'immediato dopoguerra, come tutti sappiamo, porta le ferite di una situazione politica confusa, la Resistenza è una vera e propria guerra civile, ogni famiglia è stata segnata dal lutto e la perdita del fratello Sante di Mara ha creato una spaccatura nella famiglia. 
Mara però nell'ingenuità dei suoi sedici anni ha quella malizia e civetteria che attira i ragazzi e le malignità della cugina, e all'arrivo di Bube, militante dei partigiani con Sante, decide di sfoggiarlo come un trofeo. Le sue attenzioni la incuriosiscono, sogna quell'amore romantico ed eccitante con il fuorilegge e quando lui le chiede di fidanzarsi ufficialmente lei è quasi contrariata.
Questo amore è assecondato dal padre di Mara che al Partito dedica anima e corpo e che vede in quel ragazzo un altro figlio. 
Il fatto che lui la accontenti in tutto e per tutto, le copri le scarpe col tacco (le scarpe da grande...) e la borsetta (che invidia che farà alla cugina...) rende questo gioco quasi divertente.
Ma Bube, con l'incoscienza dei vent'anni accecato dagli ideali del partito commette un gesto assurdo: durante una rissa con i fascisti uccide il figlio del maresciallo, motivo per cui il ragazzo, aiutato dal Partito viene fatto fuggire all'estero, in Francia.
Per Mara, comincia l'attesa: l'attesa delle sue lettere, l'attesa per l'amnistia, l'attesa del suo ritorno.
Ormai non è più una bambina, ormai capisce che  il gioco è finito e che, se vorrà aspettare il suo fidanzato dovrà sacrificare tutto, anche l'amore per un altro ragazzo che intende sposarla.

Gli avrebbe detto: "Stefano, io non so se amo te o Bube; ma i miei sentimenti non c'entrano nella decisione che ho preso: io... sono la ragazza di Bube". Ecco era così: lei era la ragazza di Bube; non poteva abbandonarlo; sarebbe stata un'inaudita vigliaccheria se lo avesse abbandonato ora che era in galera. 

Il tempo passa, Bube viene arrestato e condannato a quattordici anni di carcere e Mara decide di stare accanto a lui perché è quello che tutti si aspettano e il motivo per cui il ragazzo non ha fatto qualche altra follia.

Questo romanzo ci restituisce un commovente spaccato dell'Italia nel dopoguerra: è ambientato in Val d'Elsa ma potrebbe essere ambientato ovunque, ispirato ad una storia vera (potete approfondire quì).
Cassola usa un linguaggio asciutto, scorrevole, lineare. Già dalla prima metà del libro si capisce come andrà a finire e che il declino è inevitabile, ma non si può non continuare a leggere perché Mara non è un'eroina ma potrebbe essere ognuna di noi: spesso si persevera nelle idee che a noi sembrano sensate ma per chi non è nella nostra pelle sono follia pura perché sembrano condurci all'autodistruzione. E mentre si va avanti ti verrebbe voglia di urlarle "MARA, CHE CAVOLO STAI FACENDO?!" Perché forse sta facendo la cosa giusta, ma forse no. 
Ma cosa vuol dire fare la cosa giusta? Che cosa è giusto quando le persone muoiono e non si sa neanche più con certezza a chi dare la colpa?
Mara è innamorata o fedele ad una promessa fatta al suo primo amore senza capirne bene le conseguenze oppure rassegnata al suo destino? Forse non lo sa neanche lei...
Ho iniziato a leggere il libro ieri sera alle undici, l'ho finito quattro ore e mezza dopo perché, non potevo andare a dormire, non potevo lasciare Mara sola.
Ma lo sapete come funziona con i libri quando sono troppo belli per essere chiusi...Ti conquistano, travolgono, e poi chiusa l'ultima pagina ti lasciano alla deriva dei tuoi pensieri. 




4 commenti:

  1. L'ho letto anche io, un paio d'anni fa... E' vero, un libro che ti rapisce!
    Fabiola

    wildflower girl
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  2. Ho letto questo libro tantissimo tempo fa, non per piacere (almeno inizialmente) ma perchè lo dovevo leggere durante le vacanze di natale come compito assegnato dalla professoressa di lettere. Il compito si è trasformato in piacere, perchè il libro conquista da subito, è scorrevole e la storia è avvincente. Così anche io l'ho finito nel giro di poche ore (anche se ci ho messo più di te).
    Sono completamente d'accordo con il tuo pensiero e mi complimento per la recensione che è ben fatta!

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    1. Purtroppo non l'ho mai letto al liceo ma fortunatamente era tra i compiti delle vacanze di mio fratello e ho scoperto di averlo già a casa.
      E' bello quando i compiti si trasformavano in qualcosa di piacevole ;)
      Ti ringrazio moltissimo per il complimento, mi fa davvero piacere che ti sia piaciuta!

      Grazie per essere passata e per il commento!

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<3 Grazie per aver visitato il mio blog e per il tuo commento <3